Architettura e contesto

Casa AC: un gioco antico in una luce italiana

In questo articolo approfondiamo insieme il tema del legame tra architettura e luogo.

Il dialogo tra architettura e contesto: una forma archetipica, il rivestimento in legno; le grandi aperture sul paesaggio.

Casa AC trova posto poco fuori Bologna e stringe un forte legame con l’ambiente in cui è inserita.

“Ha a che fare con gli dei primitivi, e con le loro implacabili richieste. Con l’inghiottire pietre e foglie e restituirle come mare e cielo. Con lo scegliere il bene o il male, e con l’inevitabile pathos dell’errore. Con il vuoto delle caverne e l’inaccessibilità del sole. Con il rifiuto dell’astrazione e l’incanto lirico. Ed anche con i dilemmi e i problemi del tempo nostro.”

John Hejduck su Casa Malaparte, Domus 1980.

IL CONTESTO COME ELEMENTO PROGETTUALE

All’interno del progetto di architettura il contesto assume un ruolo determinante. La sua identità, le sue caratteristiche e i suoi vincoli sono infatti aspetti di primaria importanza.

Ciò che più conta è saper leggere tali elementi e interpretarli nel modo più corretto e consapevole possibile.
Questa operazione richiede una conoscenza profonda del luogo che va oltre la semplice osservazione,  indagando la storia e le sue complesse stratificazioni.
In questo caso, è infatti bene riferirci al contesto utilizzando un nome diverso: Genius Loci, lo spirito del luogo.

In antichità, il Genius Loci indicava la divinità protettrice di una determinata zona e di quanti la abitavano.
In epoca moderna questo termine è divenuto sinonimo per indicare un approccio filosofico allo studio di un luogo. In particolare all’interazione tra quest’ultimo e la sua identità.

UN PROFONDO DIALOGO

Tra l’architettura e l’ambiente circostante esiste un rapporto scambievole fatto di prendere e di dare. Un dialogo, un continuo arricchimento reciproco.

Afferma Peter Zumthor: “La presenza di certe costruzioni ha per me qualcosa di misterioso. Sembrano essere lì, semplicemente.” Continua: “Sono costruzioni che danno l’impressione di essere solidamente ancorate nel terreno, di essere parte integrante dell’ambiente a cui appartengono”.

Casa AC ricerca un dialogo continuo con il contesto in cui è calata.
Profonde cavità visive e sonore attraversano un volume altrimenti ermetico e imperforabile. Quest’ultimo, riprendendo l’iconica forma a capanna, presenta un rivestimento a doghe orizzontali in legno in stretto dialogo con l’ambiente esterno.

L’ispirazione di questa casa è pertanto quella di un ambiente attraversato da profondi tagli che creano connessioni visive e sonore con l’esterno. Assi e coni ottici in grado di portare illuminazione all’interno dell’abitazione e di inquadrare il paesaggio, “in un gioco antico in una luce italiana”.

Riprendendo i concetti di Christian Norberg – Schultz potremmo sbilanciarci dicendo che l’architettura, in questo caso specifico, cerca di leggere consapevolmente le caratteristiche del luogo in cui è calata. Il Genius Loci viene pertanto parafrasato in un’architettura che:

Comprende gli elementi naturali e li traduce in un valore progettuale.
Accetta lo scorrere del tempo e l’ingrigire del legno al sole.
Ascolta il suono del vento e il mutare delle stagioni.
Cambia insieme al luogo.

ARCHITETTURA BIOCLIMATICA

La realizzazione di Casa AC segue le norme di architettura bioclimatica e i concetti bio ecologici.
Una distribuzione su due livelli migliora il rapporto superficie – volume, disponendo la zona giorno al piano terra e la zona notte al piano superiore.
L’orientamento delle aperture segue il percorso del sole e generose superfici vetrate portano luce da est e da sud.
La struttura è a parete portante in legno e l’isolamento di tipo naturale.
Conclude il progetto un rivestimento esterno in doghe orizzontali in legno e una finitura interna in intonaco bianco.

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Foto: Studio Ecoarch

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