
13 Ott Il sughero: l’isolante ideale per la bioedilizia
Un materiale antico garantisce prestazioni eccellenti per l’architettura contemporanea
L’involucro edilizio costituisce l’elemento di regolazione del rapporto fra interno ed esterno dell’edificio. Protegge dalle intemperie, lascia entrare la luce, stabilisce o nega relazioni con il luogo circostante.
Il grande rilievo assunto dalle questioni energetiche e ambientali e quindi la necessità di minimizzare i consumi energetici degli edifici hanno conferito all’involucro un ruolo preminente all’interno del progetto, sia in termini compositivi che tecnologici. È diventato un apparato complesso e stratificato, che deve garantire elevati livelli di prestazione sotto diversi profili al fine di mantenere adeguati livelli di salubrità e confort negli spazi confinati.
La capacità di trattenere il calore all’interno dell’edificio (in inverno) o all’esterno (in estate) è affidata ad uno spesso strato di isolante: quello che in termini ormai famigliari, è chiamato ‘cappotto’.
In commercio ci sono diversi materiali che possono essere impiegati a questo scopo, di origine naturale o di sintesi. Nel nostro progetto di Albizzate ci siamo subito orientati verso l’impiego del sughero, un materiale naturale che presenta un grande numero di pregi.
I pannelli che abbiamo utilizzato sono costituiti da sughero bruno, l’unico certificato per l’impiego nella bioedilizia.
Sono prodotti a partire dalle parti meno nobili della corteccia della quercia da sughero, che vengono ridotte in granuli. Questi, riscaldati fino alla tostatura, gonfiano incorporando aria e rilasciando una sostanza cerosa (la suberina) che fa da collante garantendo la solidità del materiale senza necessità di addizioni sintetiche.
Il sughero bruno è caratterizzato da una conducibilità termica pari a quella dei materiali più diffusi nell’edilizia, ad esempio il polistirene. Ma a differenza degli altri materiali presenta delle peculiarità che lo rendono decisamente più interessante.
Dal punto di vista termico isola come gli altri materiali, ma a differenza loro presenta una massa decisamente superiore, garantendo un confort estivo più elevato.
Non conosce deformazioni nel tempo ed è caratterizzato da una elevata resistenza meccanica.
Essendo un materiale autoestinguente oppone una elevata resistenza al fuoco (del resto la corteccia della quercia da sughero è il prodotto di una evoluzione che ha permesso a questi alberi di sopravvivere in abbienti aridi soggetti a incendi). Non teme l’umidità ed è inattaccabile da agenti organici quali muffe e funghi: alcuni fornitori offrono per questo prodotto garanzie di 50 anni.
Queste caratteristiche lo rendono quindi il prodotto ideale specie in quei casi in cui l’isolamento è realizzato a ‘cappotto’, cioè sugli strati esterni dell’involucro: addirittura può costituire la finitura stessa della parete, risparmiando quindi sul ciclo di fornitura e posa delle finiture.